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Storie di sostenibilità

Arte contemporanea e sostenibilità: Lady Be e il suo progetto di riciclo artistico

Letizia Lanzarotti, in arte Lady Be, è un'artista contemporanea che ha deciso di unire arte e sostenibilità: scopriamo insieme il suo progetto.

di
Giorgia Romani
28 marzo 2024

Come nasce l’idea di riciclo artistico?

Il mio progetto nasce nel 2009 con la realizzazione della prima opera: mi piace chiamarla “diario dei ricordi” perché il volto bidimensionale di Marylin Monroe è stato concepito e composto con materiali legati alla mia vita e infanzia e a cui ho deciso di dare una seconda vita.

opera d'arte bidimensionale di Marylin Monroe

Vecchi giocattoli, bigiotteria, cancelleria, penne, bottoni, tappi, bambole, bottiglie, suddivisi per colore, sono andati a comporre il mio primo mosaico contemporaneo, unendo la mia passione per l’arte all’interesse per l’utilizzo di materiali da riciclare e riutilizzare.

Quali sono i soggetti delle tue opere? Perché Lady Be?

Oggetti di plastica recuperati, sminuzzati oppure interi, vanno a comporre mosaici sostenibili dei più importanti volti e icone storiche e del mondo della musica e del cinema: da Marylin Monroe ai Beatles (la passione per il gruppo musicale dei Beatles è rappresentato dal gioco di parole sonoro tra il nome d’arte e la celebre canzone “Let it Be” del gruppo) e David Bowie ma anche artisti come Dalì o icone storiche quali Lady Diana, Napoleone, Madre Teresa di Calcutta. E non solo: anche ritratti personali e opere d’arte per rilanciare tematiche sociali oltre che ambientali.

mosaico contemporaneo del Gruppo Beatles

La mia arte è continua sperimentazione, dal ritratto bidimensionale a parete a opere scultoree, mosaici composti di materiali poveri e di secondo utilizzo che vanno ad acquisire un profondo valore personale oltre che artistico:

infatti, tutti i materiali utilizzati sull’opera sono inalterati, utilizzati nel loro colore originale e mantenendo il più intatta possibile anche la loro forma, per poter essere riconoscibili nell’opera finale, essendo coerenti con il soggetto rappresentato.

Dove recuperi il materiale?

Gran parte del materiale che utilizzo nelle mie opere proviene da oggetti raccolti sulle spiagge, altro deriva dalle scuole e da mercatini dell’usato, da conoscenti e amici.

Gli oggetti vengono consegnati consapevolmente o inconsapevolmente dalle persone per essere trasformati da scarto in opere d’arte, che acquisiscono valore e vita eterna. 

Inizialmente le opere prevedevano l’utilizzo di altre tipologie di materiali da riutilizzare oltre alla plastica, tuttavia più facilmente deperibili. Oggi recupero principalmente la plastica: oltre ad essere più resistente ai processi naturali di degradazione, il suo riutilizzo riveste un’importanza cruciale per la tutela dell’ambiente, dato che oggi l’inquinamento da plastica nei mari e negli oceani rappresenta uno dei problemi ambientali più urgenti da affrontare

Come la tua arte incontra il pubblico?

Attualmente le mie opere sono esposte in diverse città italiane ed estere in Musei, Palazzi, Monumenti, Fondazioni, Gallerie: Miami, Los Angeles, New York, Parigi (sulla Torre Eiffel), Amsterdam, Budapest, Bruges, Lubiana, Edimburgo, Londra,Barcellona, Berlino, La Valletta, Düsseldorf, Bruxelles e molte altre.

Dal 2019 ho cominciato a portare la mia arte in luoghi non espressamente nati per l’arte (ma fruibili liberamente dal pubblico) realizzando maestose esposizioni; dalla mia personale allestita all’Aeroporto di Milano Malpensa, alla performance live a Düsseldorf, dove ho realizzato un’opera live all’interno del K, la più importante fiera delle materie plastiche al mondo (le mie opere sono protagoniste, alle fiere di settore, degli stand delle aziende che hanno riconosciuto il loro valore), all’esposizione nell’Università di Pavia, alla presenza delle mie opere sostenibili a Fiumicino nell’ambito di un evento organizzato da Disney e Legambiente e nel backstage del Concertone del 1 Maggio a Roma.

Dusseldorf, K12, la più importante fiera delle materie plastiche al mondo

Perciò la mia arte non è confinata al mondo artistico ma si espande in molti altri ambiti dimostrando come la sostenibilità possa posizionarsi al centro delle attività più differenti. E non solo. Le mie opere lanciano un messaggio concreto di sensibilizzazione alla tematica nei luoghi più disparati: oltre alle fiere di settore, le mie opere vengono esposte nelle scuole ma anche in luoghi insoliti come i centri commerciali, gli aeroporti, le università, dove incontrano uno spettatore distratto ma che inconsapevolmente riceve e prende parte al messaggio ecologico e artistico di cui la mia arte si fa promotrice.

L’idea è appunto quella che l’arte vada verso lo spettatore, abbandonando così gli asettici musei e altre realtà come gallerie d’arte e altri luoghi frequentati soltanto da appassionati d’arte.

Principali collaborazioni o progetti svolti? Sviluppi e progetti futuri? 

Ho collaborato con moltissime aziende attente al tema della sostenibilità ambientale, tra queste Disney, Pixar, Glo, P&G, Ibm e aziende del mondo della Moda come Bottega Veneta, Fiorucci, Prada.

Le mie opere sono da sempre molto attente a lanciare messaggi sociali oltre che ambientali: è il caso della serie di opere intitolate “barbie tumefatte”, mosaici molto suggestivi e dediti ad un tema di estrema rilevanza sociale. Questa rappresentazione è per me molto significativa ed è stato un modo per dire NO alla Violenza sulle Donne, per sensibilizzare, attraverso il potente veicolo dell’arte, rispetto all’inadeguatezza della percezione della donna nella società, ancora troppo spesso colpita da episodi di estrema violenza.

opera d'arte bidimensionale, "barbie tumefatta", per dire NO alla Violenza sulle Donne

Questo 2024 è ricco di progetti innovativi:

oltre alle numerose esposizioni in Italia e all’estero, aprirò le porte del mio atelier per le visite guidate del FAI, Fondo Ambiente Italiano, in occasione delle Giornate Fai di Primavera. Il mio atelier, in Provincia di Pavia, diverrà quindi un museo accessibile e visitabile da chiunque ne faccia richiesta attraverso il sito della prestigiosa Fondazione.

Inoltre, mi concentrerò su un altro importante progetto che riguarda "l'arte inclusiva": si intitola così la mostra che si tiene a Rescaldina (MI). Sarà, più che una mostra, un percorso con 10 dei miei mosaici sostenibili, un'esperienza multisensoriale, dove il tatto si unisce alla vista per offrire un'immersione completa di opere realizzate con l’ausilio di oggetti di recupero:

Toccare con mano per rendere la mostra accessibile anche ai non vedenti e posizionare le opere ad un’altezza idonea per chi è in carrozzina.

Quale messaggio vuoi lanciare con la tua arte? L’attenzione e la promozione della sostenibilità è il focus del tuo progetto di riciclo artistico?

Con la mia arte cerco di portare una riflessione e una maggior consapevolezza nelle persone rispetto all’estrema importanza che ogni piccolo gesto riveste nel raggiungimento di un obiettivo comune: riutilizzare oggetti per scopi artistici, o più semplicemente impegnarsi nella corretta differenziazione dei materiali, rappresentano azioni che in concreto contribuiscono alla salvaguardia e alla tutela dell’ambiente.

La mia arte è sensibilizzazione: gli oggetti utilizzati quotidianamente, se non differenziati correttamente possono andare a inquinare con enormi conseguenze a catena sull’ambiente in particolare per le generazioni future.

Dieci anni fa è iniziato il mio percorso artistico, inquadrato come un messaggio ecologico per l’ambiente: non sprecare ma trovare risorse e alternative per utilizzare e smaltire correttamente tutti i materiali, in particolare la plastica che è ciò che attualmente provoca più problemi di inquinamento soprattutto di mari e oceani, andando a stravolgere l’intero eco-sistema.

L'autore

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