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Aggiornamenti normativi

Reinventare il prodotto in chiave sostenibile: il Regolamento sulla Progettazione Eco-compatibile (ESPR)

Dalla supply chain etica all'ecodesign, scopri come le aziende stanno e saranno obbligate a ripensare ad ogni fase del ciclo di vita del prodotto per ridurre sprechi e impatti ambientali.

di
Alice Cutsodontis
14 aprile 2024

Le aziende stanno ristrutturando le proprie supply chain per renderle più sostenibili, puntano a ridurre l’uso di petrolio per l’energia e per gli imballaggi, e privilegiano un approvvigionamento etico. Questo approccio non solo risponde alle crescenti esigenze ambientali, ma apre anche la strada a innovazioni significative nel modo in cui vengono sviluppati e gestiti i prodotti.

La progettazione circolare: principi e domande fondamentali

Parallelamente alla sostenibilità della supply chain, le imprese si stanno orientando verso la progettazione circolare. Questo metodo prevede lo sviluppo dei prodotti – dalle materie prime all’imballaggio – in maniera tale da facilitarne il riciclaggio, il riutilizzo o il reimpiego per obiettivi differenti. In quest’ottica, è fondamentale interrogarsi su aspetti quali:

  • Riciclabilità e riutilizzabilità: Un oggetto può essere facilmente trasformato o adattato per un nuovo utilizzo?
  • Riduzione dei materiali: È possibile ridurre la quantità di materiali impiegati?
  • Smontabilità e modularità: Il prodotto è progettato in modo da facilitare lo smontaggio e la sostituzione di singoli componenti?
  • Durata e riparabilità: Quanto dura il prodotto e quanto è semplice ripararlo in caso di guasti?

Ecodesign: la progettazione eco-compatibile in azione

Il concetto di eco-design si fonda sull’integrazione di valutazioni ambientali nel processo di sviluppo dei prodotti, con l’obiettivo di minimizzare l’impatto ambientale lungo l’intero ciclo di vita. I produttori europei, già tenuti a rispettare norme di eco-design per prodotti come frigoriferi, aspirapolveri, computer e riscaldatori, puntano a ridurre il consumo energetico sin dalla fase di progettazione. Per fare ulteriori passi avanti, l’Unione Europea sta ampliando l’ambito di applicazione delle norme eco-compatibili a quasi tutti i tipi di prodotti, evidenziando un risparmio annuale del 10% sul consumo energetico ottenuto già nel 2021.

Verso un futuro a impatto zero

Ad aprile 2024, il Parlamento europeo ha approvato un nuovo regolamento, in accordo con il Consiglio, per i prodotti ecosostenibili.

il Consiglio europeo ha adottato il Regolamento sulla progettazione eco-compatibile (ESPR, Ecodesign for Sustainable Products Regulation), che stabilisce i requisiti per la progettazione di prodotti improntati alla sostenibilità. Il regolamento sostituisce la direttiva fin qui in vigore sulla progettazione eco-compatibile (direttiva 2009/125/CE), che riguardava i prodotti che consumano energia, e ne estende l’ambito di applicazione a quasi tutti i tipi di beni immessi sul mercato dell’UE.

Il testo normativo di riferimento è il Regolamento (UE) 2024/1781 del Parlamento europeo e del Consiglio, adottato il 13 giugno 2024. Questo regolamento stabilisce il quadro per la definizione dei requisiti di progettazione eco-compatibile per prodotti sostenibili, modificando la direttiva (UE) 2020/1828 e il regolamento (UE) 2023/1542, e abrogando la direttiva 2009/125/CE.

Questa importante modifica estende l’ambito di applicazione dei requisiti, introducendo standard supplementari in termini di:

  • Durabilità: Progettare prodotti che durino nel tempo.
  • Riparabilità: Facilitare le riparazioni per prolungare la vita utile dei manufatti.
  • Efficienza energetica: Ridurre il consumo energetico già in fase di progettazione.
  • Riciclaggio: Garantire che i materiali possano essere recuperati e reinseriti nel ciclo produttivo.

Questa normativa si propone anche di combattere l’obsolescenza programmata, evitando che i prodotti diventino inutilizzabili a causa di un design inadeguato, della mancanza di pezzi di ricambio o di aggiornamenti software insufficienti. Il Parlamento ha inoltre definito priorità per prodotti ad alto impatto ambientale, quali ferro, acciaio, alluminio, tessuti, mobili, pneumatici, detergenti, vernici e prodotti chimici.

Il Passaporto Digitale: trasparenza e informazione per il consumatore

Un innovativo strumento, il Passaporto Digitale, accompagnerà i prodotti, fornendo ai consumatori tutte le informazioni necessarie per fare scelte consapevoli. Attraverso un portale web gestito dalla Commissione Europea, sarà possibile confrontare le diverse caratteristiche ambientali dei prodotti, facilitando non solo le decisioni d’acquisto ma anche i controlli da parte delle autorità pubbliche.

Contrastare lo spreco

Le nuove norme mirano a ridurre drasticamente lo spreco di risorse, contrastando la distruzione dei prodotti invenduti. Le grandi aziende saranno obbligate a rendicontare annualmente il numero di prodotti di consumo invenduti, scartati e le motivazioni che hanno portato a tale scelta. In particolare, la distruzione di abbigliamento, accessori e calzature invenduti sarà vietata due anni dopo l’entrata in vigore del regolamento, con la possibilità di estendere tale divieto ad altre categorie in futuro.

Con queste misure, l’Unione Europea e il settore produttivo si muovono verso un modello di sviluppo più sostenibile, in cui la progettazione eco-compatibile e la circolarità giocano un ruolo centrale nella trasformazione della filiera produttiva.

Leggi anche: "Dalla crisi alla circolarità: la Responsabilità Estesa del Produttore (EPR) come chiave per l'economia circolare"

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