Si chiama “Dife Duemilaventuno” ed è una campagna nata per raccontare esempi eccellenti di sostenibilità ambientale, o meglio sfide.
La storia che vi raccontiamo oggi è quella di Ecopneus – principale operatore della gestione dei Pneumatici Fuori Uso in Italia – il quale rappresenta un’eccellenza e un punto di riferimento nel panorama nazionale ed internazionale. Numerose sono le attestazioni di valore che Ecopneus ha ricevuto negli anni come, ad esempio, il Premio 100 Eccellenze Italiane, prestigioso riconoscimento che premia coloro che si sono distinti per iniziativa, abilità, studio, competenza e innovazione; una realtà che è continuamente impegnata nella valorizzazione dei PFU di propria responsabilità e che da anni si impegna a diffondere le conoscenze legate all’economia circolare e al corretto riciclo dei PFU.
L’importanza di dare valore a questo prezioso materiale è stata posta in evidenza dalla Comunità Europea fin dal 1999, con la Direttiva 1999/31/CE del Consiglio relativa alle discariche di rifiuti. In Italia, il recepimento della direttiva ha portato al divieto totale di smaltire pneumatici di auto e camion in discarica, sia interi, che triturati e all’obbligo di recuperarli.
In base all’art. 228 del Decreto Legislativo 152/2006, produttori e importatori di pneumatici sono obbligati a provvedere alla gestione di un quantitativo di PFU pari a quanto immesso nel mercato del ricambio l’anno solare precedente, assecondando il Principio della Responsabilità Estesa del Produttore (Extended Producer Responsibility); un modello organizzativo adottato dalla maggioranza dei Paesi Europei in base al quale le aziende sono responsabili della raccolta e recupero del prodotto a fine vita.
Tuttavia, fino al 2011 non esisteva un sistema nazionale che si occupasse di gestire raccolta e recupero, monitorare le attività e tracciare i flussi. Il nuovo sistema di gestione dei Pneumatici Fuori Uso è partito il 7 settembre 2011 (DM 82/2011) ed è fondato sul principio della responsabilità del produttore. Da allora, con la definizione dei contributi ambientali, ha preso il via il ritiro dei PFU presso oltre 30.000 tra gommisti, stazioni di servizio, autofficine e sedi di flotte su tutto il territorio nazionale.
È così che nel 2011 entra nella fase operativa Ecopneus, società senza scopo di lucro per il rintracciamento, la raccolta, il trattamento e il recupero dei Pneumatici Fuori Uso (PFU) nata già nel 2009 e costituita dai principali produttori di pneumatici operanti in Italia (Bridgestone, Continental, Goodyear-Dunlop, Marangoni, Michelin e Pirelli), cui nel tempo si sono aggiunte molte altre aziende.
L’intero sistema nazionale, in cui operano anche altri soggetti, è finanziato da un contributo ambientale che ogni acquirente di pneumatici paga all’atto dell’acquisto di un pneumatico nuovo o usato importato e che serve esclusivamente ad assicurare la corretta gestione del pneumatico a fine vita che verrà sostituito dal nuovo acquistato.
Per assicurare il raggiungimento dei target ambientali e il miglior livello di servizio ai minimi costi, Ecopneus ha adottato un modello organizzativo basato su una rete di aziende qualificate selezionate attraverso gare, incaricate di tutte le operazioni necessarie: dalla raccolta al trasporto dei PFU agli impianti specializzati, fino alle attività di trattamento e recupero.
La mission di Ecopneus si traduce quindi nel garantire rintracciamento e recupero di oltre 210.000 delle circa 350.000 tonnellate di Pneumatici Fuori Uso ogni anno prodotte in Italia e che trovano applicazione negli ambiti più disparati. Il recupero dei PFU di Ecopneus consente ulteriori e importanti benefici ambientali ed economici in termini di inquinamento atmosferico, risparmio di materie prime e incremento occupazionale.
Ma non solo. Parallelamente alle attività di gestione delle operazioni di raccolta, trasporto, trattamento, Ecopneus è continuamente impegnata sia nella valorizzazione dei PFU di propria responsabilità, che nella promozione delle applicazioni della gomma riciclata e in iniziative di informazione e sensibilizzazione per la creazione di una “cultura del riciclo”.
Non ci resta che dire lunga vita al PFU con Ecopneus!
Per saperne di più visita ecopneus.it e per partecipare alla campagna Dife Duemilaventuno vai su dife.it/duemilaventuno.
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