Progetti di Economia Circolare: L'Impegno della filiera per un Futuro Carbon Neutral
Camilla Benedetti ha condiviso la prospettiva di ABS, un'azienda italiana che progetta e avvia impianti siderurgici occupandosi inoltre della produzione di acciaio.
L’Italia riveste un ruolo leader nel settore, posizionandosi seconda dopo la Germania. Tuttavia, il settore è uno dei cosiddetti “hard to abate” e “energy intensive”, difficili da decarbonizzare. Le sfide riguardano la riduzione delle emissioni e della quantità di energia utilizzata nel processo, considerando il fatto che il suo utilizzo è necessario, e il suo riutilizzo potenzialmente infinito (senza perdere le qualità originarie) e soprattutto massiccio (si stima un incremento del 30% del suo utilizzo):
il settore dell'acciaio contribuisce per circa il 7,2% alle emissioni globali di anidride carbonica.
In Italia l’acciaio è prodotto per l’80% attraverso un processo ad arco elettrico, utilizzato per il riciclo del rottame di ferro che viene fuso. Questo processo, rispetto alla produzione di acciaio da ciclo altoforno integrale da minerale ferroso, abbatte già le emissioni del 65%.
Nello specifico ABS, per andare incontro alla sfida sostenibile, ha previsto diverse operazioni tra cui l’ottimizzazione della produzione e la riduzione delle prove, e delle conseguenti emissioni, attraverso l’utilizzo di forni digitali, o processi che permettono di catturare la Co2 per trasformarla, ad esempio, in bicarbonato che può trovare diverse nuove applicazioni. Il trattamento termico dell’acciaio permette una riduzione del 40% delle emissioni di Co2 e consiste nel riscaldamento o raffreddamento del materiale ferroso per raggiungere quelle caratteristiche proprie di resistenza, resilienza, durezza. In ottica circolare i residui della produzione di acciaio, dopo opportuni trattamenti, vengono riutilizzati per fare l’asfalto o in altri ambiti stradali.
L’obiettivo è quello di ridurre le emissioni e il consumo dell’energia elettrica attraverso processi e impianti più efficienti e l’investimento in energie rinnovabili:
un’importante sfida è quella dell’Idrogeno che ancora comporta un alto e rilevante consumo d’acqua e un rendimento ancora molto contenuto. Esiste un progetto internazionale che vede la collaborazione tra Slovenia, Croazia, Spagna e Italia per la costruzione di un eco-sistema sociale, economico e sostenibile per l’utilizzo dell’idrogeno. Tuttavia il percorso nel settore specifico è ancora lungo e indefinito: la problematica dell’adozione dell’idrogeno consiste nell’incorrere in una possibile rottura delle proprietà dell’acciaio. L’idrogeno a contatto con elementi chimici e ferro leghe rischia di spaccarli:
il centro di ricerca di ABS situato in Francia e composto da una decina di scienziati che studiano e simulano il comportamento dell’idrogeno con le proprietà fisiche e chimiche dell’acciaio.
Il Percorso verso l'Economia Circolare di Aquafil:
Giulio Bonazzi ha delineato il percorso di Aquafil verso l'economia circolare:
Aquafil produce fibre sintetiche e polimeri, nylon o poliannide 6, nel settore della pavimentazione, della moda o nel settore plastico. La rivoluzione dell’economia circolare parte dai materiali: è il materiale che permette di pensare al prodotto in ottica circolare:
Econyl, prodotto da Aquafil, è una fibra sintetica derivante dalla depolimerizzazione (le catene lunghe di monomeri vengono disgregate e rompendosi si torna al monomero puro, identico al monomero derivato dal petrolio) dei materiali plastici post-consumo e post-industriali. Si tratta di un processo di riciclo chimico che utilizza una quantità di energia molto più bassa rispetto a quella necessaria per l’estrazione del petrolio e per la successiva raffinazione: un 70/80% in meno.
Attualmente, il 50% dei materiali di Econyl proviene da scarti post-consumo, ma Aquafil sta lavorando per aumentare questa percentuale: i materiali riciclati e post-consumo provengono da reti di nylon da pesca. Oltre alla raccolta delle reti è inoltre prevista la loro riprogettazione in ottica circolare tramite due progetti principali: con un’azienda giapponese è prevista la progettazione delle reti con il materiale Econyl, e con un’azienda greca è stata realizzata una nuova rete per Acquacoltura 100% in Nylon estremamente poco costosa da riciclare.
È stato evidenziato che il settore tessile contribuisce per il 10% alle emissioni globali di CO2: in Europa esiste una direttiva che imporrà agli stati membri, a partire dal 2025, di organizzare la raccolta dei prodotti abbigliamento, separati dalle altre frazioni dei rifiuti con l’obiettivo di separarlo per fibra e avviarlo a recupero. Ad oggi il settore del tessile rappresenta un grande problema a livello di costi in quanto vengono prodotte circa 115.000.000 di tonnellate di fibre, per cui organizzarne la raccolta risulta complicato a livello organizzativo.
Il Ruolo Chiave della Comunicazione nella Sostenibilità:
Caterina Tonini ha sottolineato l'importanza della comunicazione come parte integrante degli sforzi di sostenibilità delle aziende. Ha evidenziato l'importanza di trasparenza, sostanza e impegno nei messaggi di comunicazione, invitando le aziende a condividere i propri progressi e gli obiettivi di sostenibilità con gli stakeholders, durante tutto il percorso.
La condivisone del proprio impegno e di contenuti valoriali significa essere trasparenti e creare ingaggio nei confronti dei propri stakeholders: ciò permette all’azienda di ottenere da loro un credito di fiducia.
Comunicare la sostenibilità è un atto di sostanza che evidenzia la necessità di rendicontare il proprio impegno: le aziende che adottano pratiche sostenibili hanno la responsabilità sociale di ispirare il cambiamento e la condivisione dei risultati del processo deve dare rilevanza ed evidenza ai fatti e agli impatti che l’azienda ha sui vari portatori d’interesse.
In conclusione, il convegno ha evidenziato l'importanza cruciale della collaborazione tra aziende, governo e società civile per affrontare le sfide della sostenibilità e promuovere un'economia circolare. La comunicazione trasparente e impegnata è emersa come un elemento chiave per coinvolgere gli stakeholder e creare un impatto significativo nel percorso verso la sostenibilità ambientale e sociale.