Si chiama “Dife Duemilaventuno” ed è una campagna nata per raccontare esempi eccellenti di sostenibilità ambientale, o meglio sfide.
La storia che vi raccontiamo oggi è quella de La Filippa, una discarica “circolare” di nuova concezione che, con la sua attività di smaltimento sostenibile, genera valore ambientale, economico e sociale. La Filippa, infatti, è stata concepita come una discarica che non solo non doveva inquinare né infastidire, ma doveva anche aggiungere valore ambientale all’area circostante.
Abbiamo parlato con Massimo Vaccari – Imprenditore e Presidente “La Filippa” (SV) – che insieme a suo fratello Carlo – Amministratore Delegato – ha realizzato un sogno: una discarica in cui i rifiuti sono i mattoni per costruire un nuovo futuro.
Si definisce un sognatore, Massimo, ma i piedi per terra li ha nel DNA. Nella storia della famiglia Vaccari, infatti, c’è la terra sin dalla fine del 1800 quando i bisnonni – imprenditori piemontesi edili ed agricoli – fondarono una fabbrica di laterizi nei loro campi ricchi di argilla. Ed è questa la visione che hanno perseguito i fratelli Vaccari per superare l’antica concezione lineare dell’economia e costruire un futuro finalmente sostenibile e “circolare”.
La loro sfida consiste nel far fronte alla scarsità delle risorse a disposizione nel nostro pianeta e al contempo “custodire l’ambiente e il creato” puntando alla creazione di valore ambientale, economico e sociale e compiendo il passo successivo sulla strada della circolarità: “dare nuova vita ai materiali, ai manufatti e ai luoghi”.
Un impianto come La Filippa, oggi, rappresenta la soluzione concreta alle urgenti necessità di smaltimento delle frazioni di rifiuti non valorizzabili. In una parola, alle sfide ambientali che ci pone il futuro i Fratelli Vaccari rispondono così: “Riqualificare”.
Come nasce La Filippa e qual è la sua sfida di sostenibilità?
La Filippa è una discarica di nuova concezione per rifiuti non pericolosi controllata, certificata ISO 14001 e registrata EMAS. L’impianto è ubicato a Cairo Montenotte, in Provincia di Savona. La storia imprenditoriale della nostra famiglia inizia in Piemonte, a Valenza Po, alla fine dell’800 e segna una tappa fondamentale quando nostro padre Angelo Vaccari, detto Jolly, alla fine degli anni Cinquanta, avvia una fabbrica di laterizi a Cairo Montenotte(SV). Io e mio fratello Carlo entriamo in azienda negli anni ‘80 e nel 2000 intraprendiamo un percorso di diversificazione aziendale investendo nella Green Economy, dando vita a un impianto di smaltimento sostenibile di nuova generazione in totale discontinuità con le discariche del passato.
La nostra sfida di sostenibilità è da sempre il superamento dell’economia lineare a favore di un modello circolare.
L’economia circolare è un modello costantemente in crescita, non solo in quanto imperativo etico ma anche, e soprattutto, in risposta a un dilemma più grande e centrale per la nostra epoca: far fronte alla scarsità delle risorse a disposizione sul nostro pianeta.
Occupandoci dello smaltimento delle frazioni di rifiuti non valorizzabili che residuano dopo il processo delle “4R” (Riduci-Riusa-Ricicla-Recupera), forniamo un contributo essenziale allo sviluppo dell’economia circolare: nella nostra visione d’impresa, i rifiuti diventano i “mattoni” per costruire un nuovo futuro.
Alle classiche 4R, La Filippa ne affianca altre due: Riutilizzo e Riqualificazione. Sin dalla fase progettuale, è stata concepita come una discarica che non solo non doveva né inquinare né infastidire, ma doveva aggiungere valore ambientale all’area, garantendone la futura fruibilità. Ogni elemento è stato pensato con un occhio a nuovi utilizzi: si pensi alla vasca in cemento armato, realizzata per raccogliere il percolato formato dall’acqua piovana che entra in contatto con i rifiuti, progettata e ubicata in modo che in futuro – cessata la sua originaria funzione – possa diventare una vera e propria piscina a servizio dell’adiacente fabbricato rurale recuperato a scopi turistici e ricreativi.
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