Lo dice il nome stesso, si tratta di un piano di azione che ha la finalità di accelerare la transizione verso una economia a forte stampo circolare nella comunità europea, inquadrandola in un percorso più ampio volto a “stimolare la competitività a livello mondiale, promuovere una crescita economica sostenibile e creare nuovi posti di lavoro”.
La crescita economica viene dunque inserita in una ottica “green”, con una serie di misure che riguardano la produzione, il consumo, la gestione dei rifiuti ed il mercato delle materie prime secondarie.
Il Pacchetto Economia Circolare individua cinque settori prioritari per accelerare la transizione lungo la loro catena del valore:
- materie plastiche
- rifiuti alimentari
- materie prime essenziali
- costruzione e demolizione
- biomassa e materiali biologici
Viene posto inoltre un forte accento sulla creazione di una solida base su cui gli investimenti e l’innovazione possano prosperare.
In particolare, il Pacchetto Economia Circolare definisce nuovi obiettivi per la raccolta differenziata:
entro il 2025 saremo chiamati a riciclare il 55% dei rifiuti prodotti, 60% entro il 2030 e 65% entro il 2035. Sempre entro il 2035 potremo conferire in discarica solo il 10% dei rifiuti. Entro il 2025 dovremo riciclare il 60% degli imballaggi e il 70% entro il 2030.
Sono obiettivi importanti e le date di scadenza sono molto vicine, ecco perché il recepimento negli stati membri delle direttive del Pacchetto Economia Circolare segna una linea di demarcazione importante rispetto al passato e definisce una nuova filosofia comune nel modo di produrre e gestire i rifiuti ed un cambio di mentalità, con un impatto sostanziale nell’approccio al tema della produzione e gestione dei rifiuti per i prossimi decenni.
Qualche dato per gli amanti delle percentuali
(fonte dati ISPRA)
Dato che sarà un tema che ci riguarderà sempre più da vicino, riportiamo l’elenco delle percentuali di recupero definite negli obiettivi europei.
- Raccolta differenziata
55% entro il 2025
60% entro il 2030
65% entro il 2035
- Conferimento in discarica
Sotto al 10% entro il 2035
- Riciclo rifiuti da imballaggio
65% entro il 2025
70% entro il 2030
- Riciclo di rifiuti da imballaggio per materiale
Entro il 2025
50% per la plastica;
25% per il legno;
50% per l'alluminio;
70% per i metalli ferrosi;
70% per il vetro;
75% per la carta e il cartone
Entro il 2030
55% per la plastica;
30% per il legno;
60% per l'alluminio;
80% per i metalli ferrosi;
75% per il vetro;
85% per la carta e il cartone.
Come vengono recepite in Italia le Direttive Europee del Pacchetto Economia Circolare?
Il recepimento in Italia delle direttive del Pacchetto Economia Circolare prevede, oltre al decreto legislativo 116/2020 di cui abbiamo parlato ampiamente QUI, anche i d.lgs. 118/2020 e 119/2020, relativi rispettivamente l’uno ai rifiuti di pile, accumulatori e Raee e l’altro ai veicoli fuori uso (entrambi attuano la direttiva europea 2018/849), e il d.lgs. 121/2020 relativo alle discariche (che attua la direttiva europea 2018/850):
- d.lgs. 116/2020 – cosiddetto “Decreto Rifiuti” – relativo ai rifiuti, agli imballaggi e ai rifiuti di imballaggio (in vigore dal 26 settembre 2020);
- d.lgs. 118/2020 relativo ai rifiuti di pile, accumulatori e Raee (in vigore dal 27 settembre 2020);
- d.lgs. 119/2020 relativo ai veicoli fuori uso (in vigore dal 27 settembre 2020);
- d. lgs. 121/2020 relativo alle discariche (in vigore dal 29 settembre 2020).
Per un approfondimento, rimandiamo al nostro articolo sul d.lgs. 116/2020: clicca qui per continuare a leggere